Benefici della pectina e della pectinasi CAS#9032-75-1
Panoramica sulle pectine
La pectina è un polimero naturale ampiamente presente nelle piante superiori e svolge un ruolo essenziale nella matrice intercellulare delle piante. Si deposita principalmente nella parete cellulare primaria e nella lamella mediana, dove si lega in modo incrociato con cellulosa, emicellulosa, microfibrille di lignina e alcune estensine della parete cellulare. Attraverso queste interazioni, la pectina contribuisce a rafforzare le strutture cellulari, a mantenere la forma intrinseca e a fungere da materiale di supporto per i tessuti vegetali interni. Il composto fu isolato e descritto per la prima volta da Henri Braccino nel 1825.
Che cos'è la pectina?
Nelle applicazioni quotidiane, la pectina viene solitamente estratta dalle scorze degli agrumi e si presenta come una polvere gialla o bianca. Possiede proprietà gelificanti, addensanti ed emulsionanti, che la rendono un prezioso additivo alimentare naturale. La pectina è comunemente utilizzata nella produzione di marmellate, gelatine, yogurt e gelati, e funge anche da conservante per i prodotti a base di frutta.
Usi medici della pectina
In campo medico, la pectina aumenta il volume e la viscosità delle feci, rendendola efficace nel trattamento di stitichezza e diarrea. Fino al 2002, era uno degli ingredienti principali delle formulazioni a base di caolino e pectina (Kaopectate) per la gestione della diarrea. Inoltre, la pectina può aiutare a rimuovere alcuni metalli pesanti dai sistemi biologici ed è anche incorporata nelle pastiglie per la gola per alleviare irritazioni e fastidi.
Fonte e produzione di pectina
La pectina è naturalmente abbondante in frutti come pere, mele, guaiave, mele cotogne, prugne, uva spina e agrumi come le arance, mentre la frutta morbida, tra cui ciliegie, uva e fragole, ne contiene quantità relativamente inferiori.
Le materie prime principali per la produzione industriale di pectina sono le scorze di agrumi essiccate e la polpa di mela, entrambe sottoprodotti della lavorazione dei succhi di frutta. In alcuni casi, viene utilizzata anche la polpa di barbabietola.
L'estrazione viene in genere effettuata trattando queste materie prime con acidi diluiti caldi a un pH compreso tra 1,5 e 3,5. Nel corso di diverse ore di estrazione, la protopectina subisce un'idrolisi parziale, perdendo alcune catene laterali e riducendone la lunghezza, dissolvendosi così nella soluzione. Dopo la filtrazione, l'estratto viene concentrato sotto vuoto e quindi precipitato con etanolo o isopropanolo. Il vecchio metodo che utilizzava sali di alluminio per la precipitazione è ormai ampiamente obsoleto, poiché la pectina può precipitare anche in presenza di alcol, cationi multivalenti, proteine o detergenti.
La pectina precipitata in alcol viene successivamente separata, lavata ed essiccata. Il trattamento della pectina grezza con acido diluito produce pectina a bassa esterificazione, mentre l'aggiunta di idrossido di ammonio (NH₃·aq) durante la lavorazione produce pectina amidata. Infine, dopo l'essiccazione e la macinazione, la pectina viene spesso standardizzata con zucchero, e occasionalmente con sali di calcio o acidi organici, per migliorarne le prestazioni in applicazioni specifiche.



 
                   
                   
                  